La Corte di Cassazione ha sollevato un incidente di costituzionalità sul cosiddetto “decreto migranti” che consente di trattenere le persone nei Cpr fino a 48 ore anche dopo la mancata convalida del giudice.
Secondo i giudici, se il trattenimento non è convalidato la persona deve essere immediatamente liberata; gli atti sono stati rimessi alla Corte costituzionale. Il caso nasce dal ricorso relativo a un cittadino senegalese trasferito il 9 maggio nel centro di Gjader, in Albania.
Cade un altro pezzo delle norme propagandostiche del governo Meloni.
Possono fare le vittime quanto vogliono e accusare la magistratura quanto vogliono ma il risultato non cambia: il governo non è al di sopra della legge, dei principi costituzionali che tutelano i diritti e le vite di tutte le persone.
da Anna Lisa Nalin
condiviso da Franco Avati