In ricordo dell'amata Bologna, SASSO-MARCONI, Davide usa l'astuzia per vincere Golia e la nascita del REGNO D'ISRAELE.

21.05.2025

    • Al di là degli aspetti leggendari, la realtà dietro la storia di Davide che uccide con la fionda il gigante filisteo Golia è un episodio decisivo nella storia degliebreii

    Corre l'anno 1020 a.C. Nella valle di Elah, 25 chilometri a sudest di Gerusalemme, sono schierati, uno di fronte all'altro, gli eserciti dei filistei e degli ebrei. Per quaranta giorni il più terribile guerriero filisteo, il gigante Golia, si è messo alla testa delle sue truppe e, sfoggiando l'imponente armatura di bronzo – elmo, corazza, schinieri e lancia –, ha sfidato gli ebrei affinché presentassero un campione che lottasse contro di lui in un singolare duello. «Scegliete tra di voi un uomo pronto a combattere contro di me», grida Golia ai battaglioni di Israele. «Se sarà capace di vincermi noi saremo vostri schiavi, se invece prevarrò io su di lui voi sarete nostri schiavi». Ma, giorno dopo giorno, la paura si era impossessata degli ebrei e nessuno si offriva volontario per la sfida.

    Lo sconforto si diffondeva fra le loro fila. Al contrario, la superbia cresceva fra i filistei. Ma come si era arrivati a questa situazione? Quali sono le cause della guerra che sarà cornice di uno dei più famosi episodi biblici? Per capirlo, dobbiamo risalire a trecento anni prima, quando gli ebrei occuparono la Palestina.

    Il trionfo di Davide sul gigante filisteo in una tela del Caravaggio. XVIII secolo. Staatliche Kunstsammlungen, Kassel


    Secondo la testimonianza storico-mitica della Bibbia, gli ebrei avevano vissuto come schiavi in Egitto finché erano fuggiti dal paese guidati da Mosè, che li aveva condotti alle porte della Palestina, la terra che Dio, Yahweh, aveva loro promesso. Guidati dal successore di Mosè, Giosuè, avevano strappato questo territorio ai popoli che lo abitavano. In accordo con il Libro di Giosuè (contenuto nella Bibbia ebraica), in questo periodo, che potremmo collocare nel XIII secolo a.C., Israele non era più che una confederazione di tribù ripartite sul territorio, unite da una presunta origine comune e da alcuni segni identificativi che la distinguevano dagli altri popoli. I più importanti erano le leggi che Mosè aveva dato loro in nome di Yahweh e l'arca dell'Alleanza, che conteneva le tavole della legge e dove si riteneva che Yahweh avesse dimora.

    Il Libro dei Giudici ci porta a un'epoca posteriore, fra il 1200 e il 1020 a.C., in cui queste tribù combattevano i popoli vicini che minacciavano la loro esistenza. Nei momenti di crisi veniva eletto un giudice o shoftim affinché unisse le tribù, vincesse il nemico e salvasse Israele. Il Libro dei Giudici espone i fatti come una cronaca, ma in realtà non è altro che una storia politicamente corretta, che mostra come Yahweh proteggesse il suo popolo nel caso in cui questo non peccasse di idolatria. Inoltre gli attacchi non riguardavano tutte le tribù, ma soltanto quelle che vivevano vicino a un nemico vero e proprio. In un determinato momento, fra il 1050 e il 1020 a.C., e in seguito ad alcune sconfitte, le tribù si raccolsero sotto un unico sovrano, Saul, per fare fronte a una minaccia che superava le possibilità di qualsiasi singola tribù: i filistei.

    L'arrivo dei filistei

    Secondo il Libro della Genesi, contenuto nella Bibbia, i filistei discendono da Cam, il figlio di Noè che viene considerato padre dei popoli egizi e di altre stirpi affini del Mediterraneo (la famiglia dei camiti è tradizionalmente divisa, anche linguisticamente, in un gruppo libico-berbero, antropologicamente assegnato al tipo berbero, e uno orientale, o cuscitico, assegnato al tipo etiopico). Un figlio di Cam, Mizraim (ovvero, Egitto), generò diversi popoli, fra questi «quelli originari di Kaftor [forse Creta], da cui derivano i filistei». Secondo i redattori biblici non si tratta di una contraddizione: i filistei "arrivano" da Kaftor, ma sono un popolo vicino a Israele che abita in un lembo della costa mediterranea che corrisponderebbe approssimativamente con l'attuale Gaza. Questa regione era governata da cinque "principi" filistei, ciascuno con sede in una capitale: Gaza, Ashdod, Ascalona, Gat ed Ekron.

    Guerriero filisteo. Rilievo del tempio di Ramses III a Medinet Habu. 1166 a.C. circa


    Ma realmente i filistei arrivavano dall'Egeo? Dirigiamo il nostro sguardo più a sud, in Egitto. Le fonti egizie narrano che durante i regni di Merneptah e Ramses III, intorno al 1200 a.C., quelli che venivano chiamati i Popoli del mare, giunti principalmente dall'Anatolia e dall'Egeo, arrivarono per terra e per mare fino al delta del Nilo, dove furono respinti dalle truppe dei faraoni. La sconfitta costrinse alcuni di questi popoli a stabilirsi sulla costa meridionale della Palestina, e si pensa che uno dei Popoli del mare menzionati nei testi egizi, i peleset, possano essere i filistei del racconto biblico; ipotesi che si fonda sulla somiglianza fonetica fra questi due nomi, ma che non è accettata da tutti gli storici. E lì, nella regione di Gaza, si scontrano filistei ed ebrei.

    Guerra in Palestina

    Nella suddivisione della Terra promessa fra le tribù ebraiche, quella di Dan sarebbe corrisposta a una piccola fascia con sbocco sul mare, appena a nord del paese dei filistei; di fatto la Bibbia narra che Ekron apparteneva a Dan (Giosuè 19, 40-46). Quindi all'origine del conflitto troviamo due gruppi etnici differenti che reclamano uno stesso territorio.

    Inizialmente i filistei si presentano come nemici di Sansone, giudice della tribù di Dan celebre per averli sconfitti in innumerevoli occasioni e che cadde vittima di Dalila, una prostituta della città filistea di Gaza. In questo punto, la Bibbia offre un'informazione specifica sui filistei: non praticavano la circoncisione, il che significa che non erano giudei e che non erano imparentati con molti altri popoli che seguivano la stessa pratica, come egizi, moabiti e, probabilmente, fenici. Inoltre adoravano Dagon, dio della fertilità, il cui tempio principale si trovava ad Ashdod. Viene riportato anche che «in quel tempo i filistei dominavano Israele» (Giudici 14, 4), una superiorità fondata sul possesso di armi in ferro e sulla presenza di artigiani che le fabbricavano, cosa in cui erano carenti le tribù di Israele (1Samuele 13, 19-20).

    Affresco della sinagoga di Dura Europos (Siria), con l'arca dell'Alleanza nelle mani dei filistei


    Dan finisce per cedere, e il conflitto si estende alle tribù vicine di Efraim, Beniamino e Giuda, poiché i filistei spingevano a est, verso il centro montuoso del paese. Gli scontri – e le sconfitte, in particolare la battaglia di Eben Ezer, che finisce con l'appropriazione dell'arca dell'Alleanza da parte dei filistei per sette mesi (1 Samuele5, 1-7) – continuano per tutta l'epoca dei Giudici fino al regno di Saul, che muore durante una battaglia persa contro i filistei (2Samuele 31). Ma prima che questo accada, emerge la figura di Davide.

    Ritorniamo ora nella valle di Elah, con il gigante Golia in cerca di un rivale. Questa sfida non costituisce un caso unico. Nelle guerre del mondo antico, come sappiamo grazie alle testimonianze greche, era comune che due campioni si sfidassero, per evitare inutili spargimenti di sangue. Di fatto, l'episodio di Davide e Golia è ammantato di una particolare aura da epopea omerica. Basta confrontare, per esempio, la sfida biblica di Golia (1Samuele 17, 3-11) con quella di Paride e Menelao o quella di Achille ed Ettore nell'Iliade.

    Fra Bibbia e Iliade

    Davide è un eroe dalle umili origini, un pastore di Betlemme che si avvicina all'accampamento ebreo dove si trovano i suoi fratelli, a servizio come soldati del re Saul. A differenza di quanto avviene con le altre grandi figure bibliche scelte da Yahweh (Abramo, Giosuè, Mosè), di Davide viene tramandata una breve descrizione fisica: «fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto» (1Samuele 16, 12), un dettaglio che, di nuovo, lo avvicina maggiormente al modello dell'eroe omerico «simile a un dio» piuttosto che al patriarca biblico.

    La Bibbia narra che Davide placava gli accessi d'ira di Saul suonando l'arpa. Olio del XIX secolo

    Più avanti scopriremo anche la particolare amicizia che lega Davide a Gionata, figlio del re Saul, e il profondo lutto che vivrà Davide in seguito alla morte del compagno, altro particolare che ricorda il rapporto stretto fra Achille e Patroclo nell'Iliade.

    Alla notizia della sfida, Davide chiede a Saul il permesso di affrontare il gigante. Ciò che accade in seguito – come Davide uccida Golia scagliando una pietra con la sua fionda – è noto, anche se di solito sono trascurati dettagli minori, come l'irata reazione degli stessi fratelli di Davide, che lo accusano di aver disatteso i propri obblighi di pastore: «Ma perché sei venuto giù e hai lasciato quelle poche pecore nel deserto?» (1Samuele 17, 28).

    La morte di Golia segna l'inizio del cambiamento, ma saranno necessari molti altri eventi per giungere alla sconfitta definitiva dei filistei. Negli anni seguenti l'invidia di Saul costringerà Davide a vivere come un fuorilegge, fino a portarlo a combattere come mercenario per i filistei (1Samuele 27). Alla morte di Saul, Davide salirà al trono di Israele, e lui e i suoi successori Salomone e Roboamo continueranno a combattere i filistei, che s'indeboliranno fino a estinguersi prima del VI secolo a.C.

    David di Michelangelo. 1501-1504. Galleria dell'Accademia, Firenze


    La minaccia che essi rappresentarono avrebbe costretto però le tribù ebree a unirsi, dando luogo alla nascita del regno di Israele. Inoltre, il popolo del gigante Golia ha dato il nome con cui a oggi è conosciuta in lingua araba questa regione, Falistin, e il suo equivalente nella nostra lingua: Palestina.

    Mr FRANCO AVATI detto Franco L.O.Cin Arte LORD OF PEACE, detto anche FRANCO LORD AVATI, Lord Avocate of HUMAN RIGHT WHATCH and LORD JUDCE for HUMAN RIGHT at O.N.U.