Kabul rischia di diventare la prima città moderna senza acqua
Decine di taniche d'acqua di plastica gialla, azzurra e bianca trasportate a mano. A volte in spalla, altre volte su carriole e coi muli. Spesso sono taniche logore, vecchie di anni. I più fortunati ne trasportano decine in auto, tra le strade polverose, per rifornire parenti e vicini di casa. A Kabul l'acqua quasi non c'è più : le immagini dei pochi reporter ancora presenti nel paese mostrano ragazzine e persino bambini che fanno chilometri a piedi pur di raggiungere chi l'acqua la vende. Nei pozzi disseminati in città, invece, non c'è quasi più .
Sono anni che la capitale afghana affronta la siccità sempre peggiori . Ma secondo le organizzazioni internazionali sono rimaste nel paese dopo il ritorno al potere dei talebani la situazione è molto peggiorata e ha superato la soglia critica: Kabul potrebbe diventare la prima grande città moderna a restare completamente senz'acqua.
Nella capitale vivono circa 5 milioni di persone : la crescita della popolazione residente è stata molto rapida negli ultimi anni, e tra le altre cose il trend urbanistico è stato sostanzialmente incontrollato . L'espansione di quartieri e sobborghi è stata caotica soprattutto dopo la caduta del regime talebano, nel 2001, quando centinaia di migliaia di persone si sono trasferite nella capitale in cerca di sicurezza e nuove opportunità di vita. E un nuovo aumento è arrivato poi dall'abbandono del paese da parte dell'esercito americano .
L' infrastruttura idrica di Kabul , stando a ciò che sappiamo da studi e documenti ufficiali, è ferma agli anni Ottanta. Le perdite quindi sono probabilmente non solo abbondanti, ma anche fuori controllo. Il principale dei motivi che rendono questa crisi idrica così grave non è la manutenzione, è l'abuso che si è fatto delle falde acquifere sotterranee . Oggi chi può permetterselo costruire pozzi molto profondi, anche oltre i 150 metri, chi non può invece semplicemente non ha accesso all'acqua.
Il problema idrico ne ha creati altri, come il contrabbando : c'è chi vende l'acqua a prezzi spropositati e c'è poi chi di conseguenza è costretto a usare la metà del suo stipendio per comprare solo qualche tanica che servirà a malapena per il mese corrente. Come un cittadino di Kabul che lavora per il ministero della salute e che è stato intervistato da Associated Pres s nel 2023. " Metà dello stipendio va in acqu a ", dice. Oggi, però, a distanza di pochi anni, la situazione è perfino peggiorata.